Robert K. Merton nel suo libro “Teoria e struttura sociale”
ha esposto la tesi circa la devianza come un prodotto delle situazioni
anomiche. Quando all'interno del gruppo sociale insorge un
conflitto tra fini socialmente approvati e mezzi socialmente
approvati disponibili, nel cittadino si ingenera uno stato di conflitto che
favorisce la devianza. In altre parole – come ebbe già autorevolmente a dire
John Kenneth Galbraith - , viviamo in una società che proclama la ricchezza e
il successo economico come mete supreme, ma che al contempo i mezzi per
raggiungere tali mete son disponibili solo a un'esigua minoranza. La spinta al
successo viene sentita dunque come necessità sociale, ma per gli individui
esclusi dai mezzi socialmente approvati una tale meta risulta irraggiungibile.
Il popolo degli emarginati dunque utilizza espedienti illeciti per ottenere
quanto è reso costantemente desiderabile da parte della società, contribuendo
alla diffusione del messaggio culturale di rivolta al sistema. Analizzando il
processo di socializzazione degli americani, Merton rileva come questo si fondi
sul valore del successo e sulla denigrazione di quanti non lo raggiungono. A
livello individuale, tuttavia, il perseguimento del successo non viene accompagnato dalla capacità di accettare come unici
strumenti possibili quelli ammessi dalla società, per cui quando tali strumenti
risultano inaccessibili nel soggetto si viene a creare una situazione di
profondo disagio (anomia).
A ciò si accompagna l’iperanomia , ovvero una parola creata dalla
somma di due termini antitetici, qual è “iper” (tanto, più del normale), con
“anomia” (assenza di norme). Con ciò si vuole alludere al fenomeno per il
quale, a fronte di una eccessiva produzione normativa, si determina
l’impossibilità di concreta applicazione proprio in virtù della quantità.
Questo sistema di fatto favorisce confusione nel sistema
sociale, che nella migliore delle ipotesi confonde il cittadino circa le reali
mete che si prefigge in un ordinato sistema di convivenza civile.
Quindi Secondo l’opinione mia e di Fabio Lorenzini, il fenomeno
dell’iperlegislazione non sarà l’unico difetto della struttura politica e
sociale, ma credo che possa essere uno dei punti dolenti della cultura italica.
Infatti il cosiddetto messaggio “anomico” viene mediato come
messaggio culturale anche nelle scuole, e questo nelle fasi di sviluppo degli
adolescenti, ingenera una confusione, che travia la retta visione dei giovani
circa le mete che riterranno più desiderabili, ed il mancato soddisfacimento
del desiderio porterà alla frustrazione ed al rifugio nell’illegalità.