lunedì 28 aprile 2014

L'anomia secondo Merton



Robert K. Merton nel suo libro “Teoria e struttura sociale” ha esposto la tesi circa la devianza come un prodotto delle situazioni anomiche. Quando all'interno del gruppo sociale insorge un
conflitto tra fini socialmente approvati e mezzi socialmente approvati disponibili, nel cittadino si ingenera uno stato di conflitto che favorisce la devianza. In altre parole – come ebbe già autorevolmente a dire John Kenneth Galbraith - , viviamo in una società che proclama la ricchezza e il successo economico come mete supreme, ma che al contempo i mezzi per raggiungere tali mete son disponibili solo a un'esigua minoranza. La spinta al successo viene sentita dunque come necessità sociale, ma per gli individui esclusi dai mezzi socialmente approvati una tale meta risulta irraggiungibile. Il popolo degli emarginati dunque utilizza espedienti illeciti per ottenere quanto è reso costantemente desiderabile da parte della società, contribuendo alla diffusione del messaggio culturale di rivolta al sistema. Analizzando il processo di socializzazione degli americani, Merton rileva come questo si fondi sul valore del successo e sulla denigrazione di quanti non lo raggiungono. A livello individuale, tuttavia, il perseguimento del successo non viene accompagnato dalla capacità di accettare come unici strumenti possibili quelli ammessi dalla società, per cui quando tali strumenti risultano inaccessibili nel soggetto si viene a creare una situazione di profondo disagio (anomia).
A ciò si accompagna l’iperanomia , ovvero una parola creata dalla somma di due termini antitetici, qual è “iper” (tanto, più del normale), con “anomia” (assenza di norme). Con ciò si vuole alludere al fenomeno per il quale, a fronte di una eccessiva produzione normativa, si determina l’impossibilità di concreta applicazione proprio in virtù della quantità.
Questo sistema di fatto favorisce confusione nel sistema sociale, che nella migliore delle ipotesi confonde il cittadino circa le reali mete che si prefigge in un ordinato sistema di convivenza civile.
Quindi Secondo l’opinione mia e di Fabio Lorenzini, il fenomeno dell’iperlegislazione non sarà l’unico difetto della struttura politica e sociale, ma credo che possa essere uno dei punti dolenti della cultura italica.
Infatti il cosiddetto messaggio “anomico” viene mediato come messaggio culturale anche nelle scuole, e questo nelle fasi di sviluppo degli adolescenti, ingenera una confusione, che travia la retta visione dei giovani circa le mete che riterranno più desiderabili, ed il mancato soddisfacimento del desiderio porterà alla frustrazione ed al rifugio nell’illegalità.